MAI COSI’ TANTI INFORTUNI

15 04 2009

Io mi domando perché ci sono tanti infortuni nell’NBA oggi come oggi. Nel passato, non era assolutamente così e si giocava un basket durissimo, senza aerei charter, in una lega con meno squadre (quindi talento più concentrato in ogni squadra). Vedo sull’NBA Register 2008-09, sezione che tratta i grandi del passato. Rick Barry è il primo nome che vedo: mai meno di 72 partite in un anno (quelle 72 nell’ultimo anno della carriera). Larry Bird, invece, nel 1988-89, ha giocato solo 6 partite, infortunato, caso raro. Bob Cousy, mai meno di 75 gare. Insomma, la tendenza è quella.

Oggi? Ci sono squadre con l’intero quintetto base KO. Esempio: Los Angeles Clippers. OK, posso capire uno del quintetto base fuori. OK, esagero: due. Ma cinque (Chris Kaman, Marcus Camby, Baron Davis, Zach Randolph e C.)? Mai sentito una cosa del genere. Poi, le stelle che stanno ferme per lunghi periodi: Kevin Garnett davanti a tutti. Poi, giocatori che non riescono a giocare più di 60 gare in una stagione, mai: Shaquillle O’Neal, Jermaine O’Neal (non sono parenti ma, evidentemente, il cognome O’Neal porta a non poter schierarsi in campo più di 50-60 partite in un anno).

OK, alcuni infortuni sono dovuti al gioco violento, tipo Al Horford a T.J. Ford l’anno scorso. E io sto aspettando il giorno in cui uno dei grandi asset dell’NBA (Kobe, Dwight, LeBron, Wade, Paul) verrà schiantato per terra in una partita e avrà un infortunio gravissimo, forse da troncare la carriera. Altro discorso. Vuol dire che l’NBA e loro arbitri devono prendere in mano la situazione con fermezza: (a) regola 2 liberi + tecnico (altri 2 liberi) + possesso palla per un fallo intenzionale; (b) front office NBA severo con chi esagera; (c) arbitri a fischiare ogni fallo duro, che mette uno a terra.

Ma il mio dubbio viene anche per la preparazione. Domanda: troppi pesi e poco stretching? Noto questa tendenza nell’NBA verso più infortuni da quando (diciamo dal 1990 in poi) i ‘preparatori’ danno importanza ai pesi. Anzi, gli chiamano strength coach, allenatore di potenza. Vuol dire pesi. No, non sto insinuando steroidi. Mai uno scandalo per quello nell’NBA, come nel baseball. Anche senza steroidi, temo troppo lavoro sui muscoli (e i legamenti e tendini non tengono più) e poco sulle gambe, i polmoni, e la flessibilità. Forse sbaglio. Ma è una mia impressione.





IL MIO RANKING SETTIMANALE

15 04 2009

OK, forse questo sarà l’ultimo “ranking” dell’anno in questa rubrica. Motivo? Il ranking va fatto durante la regular season, che sta per concludere. Da qui in poi avremo i playoff. Quindi, passo dal ‘ranking’ al ‘pronostico.’ Non mi sbilancio ancora per i pronostici perché non è ancora definitiva la griglia di partenza. Quindi, il ranking: 

                

 

 

 

 

 

1. Cleveland Cavaliers (8-2 nelle ultime 10 gare). Non so più cosa dire: stanno asfaltando tutti. Domenica sera era 31-9 per Cleveland dopo il primo quarto. E LeBron James è sempre più MVP. La squadra da battere.

 

 

 

 

 

  

2. Denver Nuggets (9-1). A me vanno sempre bene le squadre che arrivano ai playoff in grande forma, con slancio. Ecco una di queste squadre. Sia chiaro, favorisco Los      Angeles nei playoff ma il ranking parla di stato di forma nelle ultime due settimane. L’acquisto di Chauncey Billups ha reso questa squadra una vera minaccia per tutti.

 

 

 

 

 

 

 

 

3. Portland Trail Blazers (9-1). E’ anche ora di elogiare coach Nate McMillan, che non parla mai ma che produce squadre (ricordate lui a Seattle) che corrono, che giocano insieme, che difendono con mezzi atletici. Per di più, questa squadra è molto giovane, il che può essere costoso nei playoff. Ma, in questo momento, giocano da Dio.

 

 

 

 

 

 

 

4. Los Angles Lakers (7-3). Per rispetto. Hanno vinto l’Ovest e avranno il vantaggio del campo fino alla finale. Qualche passo falso ma hanno recuperato Andrew Bynum  dopo il suo infortunio. Un super giocatore in più per coach Phil Jackson. Mentre Kobe Bryant sta in piede, questa squadra è pronosticata almeno per la finale.

 

 

 

 

 

 

 

 

5. Boston Celtics (8-2). Certo, asfaltati a Cleveland. E dico qui ciò che ho detto in onda: la squadra dell’anno scorso era più forte (e non di poco) e aveva l’occhio della tigre, come direbbe il mitico Julio Velasco. Ma nessuno vuol essere umiliato in TV come loro domenica. Se riprendono il ‘vero’ Kevin Garnett, possono battere chiunque.

 

 

 

 

 

 

 

 

 Menzione d’onore. Chicago Bulls (8-2, squadra ‘calda’); Houston Rockets (7-3, squadra sorniona). Anzi, queste due squadre sono fra le più in forma del         momento. Chicago è arrivata al top nel momento giusto. Complimenti a coach Vinnie Del Negro per una rimonta notevole in classifica e un ottimo lavoro di amalgama.





CLEVELAND SI ASSICURA IL FATTORE CAMPO

15 04 2009

INDIANAPOLIS – I Cleveland Cavaliers si sono assicurati il miglior record della NBA a fine stagione e il fattore campo per tutti i playoffs guidati dai 37 punti di Lebron James in una vittoria per 117-109 contro gli Indiana Pacers.

Ottenere il fattore campo per Cleveland era molto importante perché tra le mura amiche il suo record è di 39-1, il migliore della lega.

Delonte West ha segnato 20 punti, Mo Williams 18 e il centro lituano Zydrunas Ilgauskas ne ha aggiunti 16 con 10 rimbalzi per Cleveland, che con questa vince la sua quinta partita di seguito.

Danny Granger ha realizzato 38 punti, il rookie Brandon Rush ne ha mesi 27 e Troy Murphy ha chiuso con 17 punti e 13 rimbalzi per Indiana

I Pacers sono già stati eliminati dalla corsa ai playoff, ma hanno vinto 7 dei loro ultimi 10 incontri e stanno girando particolarmente bene in attacco. I Cavaliers hanno preso la partita contro i Pacers sul serio dopo che Indiana li aveva battuti per 96-95 il 10 febbraio alla Conseco Fieldhouse.

Cleveland è riuscita a mantenere la concentrazione dopo la esaltante vittoria per 31 punti contro Boston.

Indiana vinceva per 41-38 nel secondo quarto, prima che Cleveland chiudesse la prima metà di gioco con un parziale di 24-6 durante il quale James aveva segnato 11 punti, portando la sua squadra sul 62-47 di vantaggio.

All’inizio del terzo quarto Cleveland era in vantaggio per 73-59 dopo un altro momento di verve realizzativa di James, che ha prodotto tra l’altro un tremenda schiacciata a due mani staccando da centro aerea e una tripla dal lato sinistro.

Indiana ha mantenuto la presa diminuendo il suo deficit. Rush ha subito fallo su una schiacciata, e il suo tiro libero supplementare nel terzo quarto ha riavvicinato Cleveland sull’84-80. I Cavs a fine periodo vincevano 91-84.

Cleveland è stata davanti per tutto il quarto periodo. Una tomahawk di James partendo dalla linea di fondo ha fatto saltare in piedi i giocatori in panchina e ha portato i Cavaliers sul 107-98. Williams ha tirato una tripla dalla sinistra con uno step-back firmando il 114-104 per la squadra dell’Ohio a 1:29 secondi dal termine, chiudendo sostanzialmente la gara.

Note: I Cavaliers erano molto rilassati, e hanno fatto nel riscaldamento pre-gara quella che sembrava una gara delle schiacciate. Le schiacciate di James hanno eccitato il pubblico ben prima della palla a due… Granger ha segnato una tripla sulla sirena del primo quarto dando ai Pacers un vantaggio di 27-16… La guardia di Indiana Marquis Daniels è stato fuori per la 12esima partita consecutiva a causa di una slogatura al polso destro… Murphy ha fatto registrare la sua 48esima doppia-doppia, il massimo per un giocatore di Indiana da quando i Pacers sono entrati nella NBA nel 1976… I Pacers hanno fatto il tutto esaurito per la terza volta nella stagione, con un pubblico di 18,165.